Lo svezzamento per il bambino è un passaggio molto intenso dal punto di vista emotivo e, come tale, necessita di attenzioni specifiche. È un momento in cui il latte è ancora il vero protagonista, ma durante il quale nuovi alimenti si aggiungono per completare i fabbisogni nutrizionali, con il giusto apporto di energia e nutrienti.

L'inizio di questa fase di crescita generalmente si colloca intorno al quinto mese di vita. L'Organizzazione Mondiale della Sanità infatti, sconsiglia di anticipare lo svezzamento poiché l’apparato digerente del bambino, prima del quinto mese, non è ancora capace di accogliere cibi diversi dal latte materno, ma suggerisce anche di non attendere oltre il sesto per non incappare in carenze nutrizionali. In genere, i bambini saranno pronti quando sembreranno ancora affamati dopo un pasto di latte, o quando la vista e l’odore dei cibi diversi dal latte sembreranno scatenare il loro entusiasmo.

Secondo le linee guida comunque, a sei mesi il bambino è ormai sicuramente pronto da ogni punto di vista (psicologico, motorio, digestivo) ad altro tipo di nutrimento diverso dal latte materno, potrà accettare il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi. Questo però non vuol dire che il passaggio non debba essere graduale, o che la mamma debba immediatamente interrompere l’allattamento. Il latte materno infatti, rappresenta ancora, per il bambino, un’importante fonte di nutrimento e sicurezza, un riferimento affettivo rilevante per l’acquisizione dell’autonomia.

Se la madre lo desidera, l’allattamento al seno potrà quindi continuare dal secondo semestre di vita fino al secondo anno e anche oltre, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Lo svezzamento non è soltanto una tappa importante dal punto di vista nutrizionale: come sottolinea il Ministero, ma rappresenta anche un momento delicato e importante. È proprio in questa fase infatti, che il genitore pone le basi per una corretta e sana alimentazione, stabilisce delle regole e cerca di invogliare il bambino a mangiare tutto ciò che è importante per crescere.

Ecco allora, alcune semplici indicazioni che potrebbero risultare utili:

  • rimandate l’inizio dello svezzamento se il bambino non gode di buona salute o ci sono altri cambiamenti all’interno del contesto di vita: come dicevo in precedenza, si tratta di una fase di crescita molto particolare ed è quindi bene evitare di sovraccaricare il bambino di troppi stimoli che potrebbero essere ingestibili vda un punto di vista emotivo;
  • partite introducendo i cibi più digeribili ed attenetevi alle indicazioni del pediatra per l’introduzione di alimenti «critici» più difficili da tollerare:
  • non aggiungete alle pappe sale e zucchero e, almeno all’inizio, preparatele piuttosto liquide, in modo che il bambino possa abituarsi gradualmente al cambiamento;
  • non eccedete nelle quantità e cercate di introdurre un solo alimento nuovo alla volta, aspettando sempre qualche giorno tra una novità e l’altra;
  • provate ad alternare i cibi per evitare la monotonia: la varietà è una caratteristica fondamentale di una dieta sana ed è dunque bene intervallare tra loro i vari nutrienti (carne, pesce, formaggio, prosciutto cotto ecc.);
  • non preoccupatevi se le prime volte il bambino non completerà il pasto e cercate di rispettare i suoi tempi ed i suoi gusti: non forzatelo mai quando non vuole mangiare un certo alimento e, anche in seguito ad un rifiuto, aspettate e provate a riproporre l’alimento dopo qualche giorno.

Articolo della Dott.ssa Chiara Ratto, psicologa e psicoterapeuta

 

 

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