La prima cosa da fare quando si è in attesa di un piccolo Tiratardi che non si decide ad arrivare, è rivolgersi a un esperto (un coach della fecondazione, come dico io) e cominciare, sotto la sua supervisione, a fare tutti gli accertamenti del caso.

In genere si comincia dai dosaggi ormonali.

Un gioco da ragazzi.

Un banalissimo prelievo del sangue, da effettuare in determinati giorni del ciclo.

Una bazzecola.

Se tutto è più o meno regolare, però, arriva lo step 2, vale a dire il leggendario e misterioso esame che nessuna donna diversamente fertile ha mai imparato a pronunciare correttamente. Su questo esame ne sentirete di ogni: racconti da brivido, consigli che non avreste mai voluto sentire e dritte di sopravvivenza che avreste di gran lunga preferito non conoscere.

Di cosa parlo? Ma è semplice: stiamo parlando della Leggenda dell'Isterosalpingografia.

Chiamatela pure Istero-Supercalifragilistichespiralidoso: nessuna capirà mai la differenza. Oppure chiamatela semplicemente Istero se vi trovate in una conversazione informale con chi vi capisce.

In soldoni, il misterioso esame serve ad accertare che le vostre tube siano aperte, attraverso un procedimento idraulico piuttosto intuitivo: se il liquido iniettato passa sono aperte, se non passa sono chiuse. Ma se la spiega è semplice, tutto quello che circonda il leggendario esame non lo sarà affatto. La leggenda narra infatti che qualsiasi donna si sottoponga all'istero-supercalifragilistichespiralidoso sarà preda dei dolori più lancinanti e sarà costretta al più brutto quarto d'ora della sua vita.

A me capitò di parlarne con una conoscente che sapevo aver affrontato un iter simile al mio. Beata ingenuità: non potevo immaginare quello a cui sarei andata incontro...

"Sai, a gennaio devo fare l'istero"

Occhi spalancati e mani sul volto in stile Urlo di Munch.

"Perché... È dolorosa?"- chiesi con un fil di voce

Silenzio.

Il silenzio più eloquente che avessi mai sentito.

Alla disperata ricerca di rassicurazioni, ho poi fatto quello che nessuna donna dovrebbe mai fare. Ovvero ho deciso di consultare il più temibile oracolo del nuovo millennio: google. Ho googlato la domanda fatidica - "Isterosalpingografia: fa male?" - e sono stata inghiottita nella piramide di paura. Tra racconti splatters e resoconti strazianti.

Certo, avevo chiesto rassicurazioni in merito anche alla mia coach ma d'altra parte lei con me si è sempre comportata come l'allenatore con Rocky Balboa: "Non fa male! Non fa male!" ... ma poi a Rocky faceva male eccome!

Ad ogni modo, care future mamme in provetta, dopo averlo sperimentato sulla mia pelle, credo sia arrivato il momento di far luce, una volta per tutte, sul mistero che avvolge l'esame del terrore.

Quindi, leggete quanto segue con molta attenzione: quello che sentirete durante la istero-supercalifragilistichespiralidoso non è un dolore acuto e nemmeno pungente. Non è insopportabile e nemmeno straziante. Anzi, quello che sentirete NON E' DOLORE, ma un semplicissimo fastidio.

Per intenderci: è molto, ma molto, ma molto più dolorosa una ceretta all'inguine di una istero-supercalifragilistichespiralidoso.

E vedrete: impiegherete più tempo a imparare come si chiama che a farla.

Tutto il resto è semplice leggenda.

Parola di mamma in provetta!

 

 

Ritratto di Francesca Gastaldi

Posted by Francesca Gastaldi